AREA-B e commercianti su area pubblica: cosi' uccidete le bancarelle milanesi

AREA-B e commercianti su area pubblica: cosi' uccidete le bancarelle milanesi

ANVA-Confesercenti contesta il nuovo provvedimento comunale, invocando un tavolo di confronto urgente

«È una decisione contro i mercati e contro la categoria». Così Franco Sacco, Presidente dell’Associazione Nazionale Venditori Ambulanti ANVA-Confesercenti di Milano, commenta il provvedimento con cui Palazzo Marino ha istituito una zona interdetta agli automezzi più obsoleti, denominata Area-B. A differenza di quanto recentemente deliberato per le misure anti-inquinamento previste dal Piano Regionale degli Interventi per la qualità dell’Aria (PRIA), Area-B si applicherà infatti – in linea generale – anche ai veicoli dei commercianti su area pubblica.

«Non è possibile – continua Sacco – esigere nuovi e onerosi investimenti da imprenditori che, per via dell’irrisolta questione Bolkestein, non hanno alcuna certezza sul futuro del loro lavoro, tanto più in considerazione della perdurante crisi dei consumi tra le bancarelle». «Con questo identico messaggio ANVA-Confesercenti si è rivolta a Regione e Comune: ma mentre Palazzo Lombardia ha ascoltato il nostro appello – escludendo i veicoli degli operatori che si recano sui mercati dall’imminente blocco degli Euro 3 Diesel – Palazzo Marino ha ritenuto sufficiente stanziare contributi; contributi che – tuttavia – possono coprire solo parte delle spese che i nostri operatori sarebbero chiamati a sostenere per continuare a lavorare su posteggi che – a breve – potrebbero non avere più titolo per occupare».

«Vari commercianti della provincia stanno già valutando la convenienza di mantenere i posteggi nei mercati cittadini», aggiunge Claudio Cremonesi, vice-Direttore di Confesercenti Milano. «Nonostante le risorse pubbliche e le convenzioni-sconto proposte dalla nostra struttura, è evidente che chi ha un numero limitato di banchi in città prenderà in considerazione anche questa possibilità, che rischia peraltro d’impoverire l’offerta dei nostri mercati».

«La qualità dell’aria è un bene primario anche per i commercianti su area pubblica», riprende il Presidente Sacco, «chiediamo tuttavia che si prenda in concreta considerazione il rapporto tra il – limitato – beneficio ambientale che sarebbe generato dal blocco di un parco veicoli contenuto per numeri e percorrenza annua, e il – pesante – effetto che questa misura potrebbe avere sui mercati all’aria aperta, già gravemente in difficoltà». «Ci rivolgiamo dunque agli Assessori Granelli e Tajani, chiedendo un incontro urgente per trovare un nuovo punto di equilibrio tra esigenze ambientali e necessità degli ambulanti milanesi».

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