Strutture non alberghiere, primo regolamento lombardo

Strutture non alberghiere, primo regolamento lombardo

Nuovi standard per B&B, Case Vacanze, Foresterie, Locande, Ostelli e Rifugi.

Requisiti edilizi e igienico-sanitari, standard qualitativi dei servizi e dotazioni minime obbligatorie per alloggi ed eventuali ambienti comuni: queste le disposizioni dettate dal primo regolamento sulle strutture non alberghiere approvato dalla Giunta regionale in attuazione dei principi introdotti lo scorso Ottobre dalla riforma del Testo Unico del Turismo lombardo (LR 27/2015). La nuova disciplina non riguarda le strutture ricettive all’aria aperta (Villaggi turistici, Campeggi e Aree Sosta), né le Case per Ferie, che saranno regolamentate con autonomo provvedimento, né – ancora – gli Agriturismo, regolati dal Testo Unico dell’Agricoltura; la normativa per le Foresterie si applicherà invece anche agli Affittacamere di cui alla precedente legislazione.

Gianni Rebecchi, Vice-presidente di Confesercenti-Lombardia e responsabile per il settore turismo, commenta con moderata soddisfazione il provvedimento: «bene l’approvazione delle nuove norme d’attuazione, indispensabili per consentire alle imprese di avviare alcune delle strutture istituite ex-novo dalla riforma del Testo Unico e per aggiornare standard non più in linea con quelli di mercato». «Riteniamo tuttavia che la nuova disciplina lombarda del turismo – cui va riconosciuto il merito di aver esteso alla generalità delle strutture non alberghiere gli obblighi relativi alla segnalazione dell’avvio dell’attività, alla comunicazione degli ospiti, al pagamento della tassa di soggiorno e alla sottoscrizione di coperture assicurative – necessiti di ulteriori aggiustamenti per dispiegare piena efficacia, sia nell’ambito del contrasto all’abusivismo, che in quello della concorrenza leale».

Continua Alessio Merigo, Direttore Generale della Confesercenti lombarda: «per quanto riguarda il contrasto all’abusivismo, attendiamo le norme di attuazione di quel “sistema integrato dei controlli” che assegna un ruolo chiave alla Regione nell’ambito della vigilanza sull’effettiva applicazione della legge, troppo spesso aggirata – in particolare – dalle locazioni turistiche che operano nel sommerso». «Conserviamo infine varie perplessità in relazione alla disciplina degli Ostelli per la Gioventù e delle Case Vacanza non imprenditoriali». 

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